Continuano a far parlare di sé le “Donne di Maremma” di Luciana Bellini. Lo fanno dalle pagine di giornali e riviste (Maremma Magazine, Il Tirreno) o dalle sale di biblioteche affollate, come quella di Castiglione della Pescaia, non a caso dedicata a Italo Calvino che visse e amò con intensità questa terra, da cui trasse ispirazione.
L’ultima tappa delle donne di Luciana è stata proprio qui, nel cuore di una Maremma poetica e primordiale, nella sala della biblioteca che ha visto l’incontro con gli amici e gli estimatori di sempre, primo fra tutti lo scrittore Antonello Ricci.
A fare da cornice all’evento, che ha visto la partecipazione dell’autrice, un pubblico attento e appassionato alle storie di Maria, Regina, Nunziatina, Argia e le altre, che la penna di Luciana ha immortalato con la potenza di una memoria altrimenti destinata a perdersi, complice la forza del dialetto.
Donne di Maremma è molto più di un “librino”, è un concentrato di verità storiche che sfodera figure indimenticabili di popolane e contadine del secondo Dopoguerra, ma anche un affresco di anime pure che fanno leva sul coraggio e la resilienza nell’affrontare le avversità familiari e le insidie del quotidiano in un periodo di lenta, ma faticosa rinascita.
La terra esemplifica la vita, con il suo simbolismo di sacrificio e sudore così ben incarnato da queste eroine di ieri, vere combattenti che hanno molto da insegnare alle donne di oggi.
Ed è proprio per questo che Donne di Maremma è un monito ad andare avanti, sempre e comunque, senza fermarsi davanti agli ostacoli.
Il loro viaggio continua e si farà sentire anche in futuro con altre tappe significative che porteranno il loro messaggio a chi vorrà ascoltarle.
Di sicuro il loro esempio di coraggio e libertà non lascerà indifferenti chi ancora non conosce queste piccole grandi donne senza tempo.