Skip to content Skip to footer

Se per curriculum s’intende il classico percorso di studi e titoli “collezionati” in una vita, diciamo subito che Luciana Bellini si ferma alla quinta elementare.

Ma il suo è un curriculum “sui generis”, un viaggio “sudato” e avventuroso che l’ha portata ad essere considerata fra le “penne” contemporanee più talentuose in Maremma, e non solo.

Abbiamo detto che la sua formazione scolastica si ferma presto, ma quella narrativa leggera e profonda al tempo stesso prende corpo e si sviluppa in lei rigogliosa e con la forza di una poesia senza tempo.

Oggi Luciana Bellini vanta oltre venticinque anni di attività e successi letterari, una montagna di coppe, targhe ed altri riconoscimenti che ormai non entrano più in casa e una dozzina di titoli che l’hanno fatta conoscere e apprezzare ben oltre i confini della sua Maremma.

Il suo curriculum porta la firma di una passione per la scrittura nata con lei, quasi stupita del plauso riscosso dai suoi scritti.

Ce lo dice meglio a parole sue:

“Sono rimasta meravigliata, non credevo si potessero regalare emozioni semplicemente buttando i pensieri sulla carta. Scrivere per me è una passione, una cosa bella, un divertimento speciale e ormai sono tanti i quaderni gonfi di parole dialettali e non, che si accumulano sulla mia scrivania”.

Di lei dà un ritratto originale e “succoso” lo studioso di cultura popolare Corrado Barontini, a tu per tu con Luciana:

“Come ti “dipingeresti”?” domando.

La risposta: “Come una donna coi capelli struffati che avrebbe voluto i capelli riccioli…”.

Un’altra immagine dei capelli paragonabile a questa l’aveva confidata anche ad Antonello Ricci: “…’Sti spaghetti di capelli, anche oggi che so’ vecchia, no, il pettine ‘n ce la fa, s’arrende, non li doma! Forse ‘sti capelli matti… quella so io!”.