Scansano omaggia la scrittrice a cui ha dato i natali, Luciana Bellini, il cui libro “La Bonànima di Meco” ha ispirato lo spettacolo che aprirà, domenica 26 ottobre alle ore 17, la stagione 25/26 del Teatro Castagnoli. Un debutto che porterà sul palco lo spettacolo riadattato dalla compagnia grossetana Teatro Studio, per la regia di Daniela Marretti. Il comune di Scansano ha voluto dare, con questo cartellone, un meritato riconoscimento al talento della sua concittadina che ha fatto dello storytelling di una Maremma che non c’è più il succo della propria produzione letteraria ormai ultraventennale,
La pièce si apre con la veglia funebre di Meco, nella trama del libro un paesano conosciuto e benestante che vede al suo capezzale la moglie Gina e un contorno di figuranti, amici e parenti del morto. In realtà i riflettori si accendono sull’anziana vedova che nel dormiveglia si confessa allo spettatore in un muto e toccante monologo che dipinge il coniuge sotto un’altra luce, più torbida e drammatica della maschera indossata in pubblico.
Dallo sfogo sottaciuto di Gina affiora un passato di vessazioni e violenze psico-fisiche, unito a una voglia di riscatto che conferisce all’opera una modernità condivisa da quelle donne che anche oggi combattono quotidianamente per sopravvivere al peso di rapporti tossici, violenti e possessivi con il proprio partner.
La bonànima di Meco” (Effigi Editore) è una commedia della vita, a tratti feroce, una pubblicazione “recitata su carta” dal ritmo incalzante che spezza il respiro.
Al “Castagnoli” Luciana Bellini gioca in casa, nel borgo dove è nata e cresciuta nel secondo Dopoguerra, che ha nutrito il suo racconto denso di poesia e memoria, tra quei vicoli che l’hanno vista muovere i primi passi di “cittina” irrequieta e fuori dal coro.
