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Alluvioni e calamità: tutta colpa della natura? Il pensiero della scrittrice Luciana Bellini

Assistiamo con sgomento in questi giorni all’ennesima tragedia naturale, l’alluvione che ha cancellato parte di Casamicciola, nell’isola d’Ischia, e dei suoi abitanti, di cui ancora non si contano i morti (al momento sono 8 le vittime accertate fra le quali molti bambini e 4 dispersi). Ce la prendiamo con la natura “matrigna”, ma sarà davvero tutta colpa sua o, come spesso accade in questi casi, c’entra la mano dell’uomo a seminare il germe dello squilibrio e del dramma annunciato? Sentiamo cosa ne pensa la scrittrice Luciana Bellini, il suo pensiero a riguardo è tutto in questo stralcio dal suo libro “Parole senza capo, né coda” (Effigi Editore). C’è di che meditare…

“Quante date, quante vite… quante ce n’è state di brutture nel mondo, quante ce n’è e quante ce ne sarà! (speriamo di no, ma l’andazzo bello non è). E’ un peccato che l’òmini màndino ’l mondo a lo sfascio. Percarità, ci so’ anche le catastrofi naturali, ma naturali naturali ce n’è poche! Alluvioni e terremoti, se ’nvece di spèndeli dopo i soldi, s’intervenisse prima… La prevenzione, quella, Loro la fanno co’ le chiàcchere e basta, eppoi danno la colpa a la Terra all’Acqua e al Fòco (anche l’aria, come la stagione, n’è più quella d’una volta: accident’al tempo…).

La politica ci dice ch’è stato ’l terremoto a buttà giù le case e a sotterrà tutta quella gente. E quanti alberi ’l fòco ha bruciato: ettari e ettari di bosco; è per via dell’autocombustione!

E, è colpa dell’acqua che ha spazzato via alberi ponti e persone: è piovuto troppo! tòt centimetri l’ora, mica nòccioli!

Eh no: a me mi dispiace di passà sempre da bastian-contrario, ma io non me la sento d’incolpà l’acqua che ’l troppo cemento non assorbe, e ai fiumi e ai fossi più ’mportanti o meno, che nessuno ripulisce e mai controlla, la colpa gnela do. La terra che trema e quella che frana, per me è un fatto naturale: E’ la natura che si riappropria del su’ territorio e, quel che era suo se lo riprende! Noi no, ma la natura lo capisce che se il mondo vòle continuà a vive’ ha bisogno di aria, di verde, di terra…  La natura ci dice che i corsi d’acqua non si possano interrà, che l’alberi non si possano sradicà, che la terra non pòl’ésse sotterrata dal cemento.

La natura lì per lì s’adegua e sopporta anche l’insopportabile, ma quando s’accorge che gli manca il fiato, si sveglia e arrabbiata combatte coll’unghie e coi denti. E noi invece di chiedegli Scusa si continua a stringela e a ingabbialla sempre di più. Il Potere co’ la natura ci fa a braccio di ferro: il più forte, vince! Poveri Coglioni…

Poveri noi che ci tocca guardà e assiste’ a ’sto scempio”.