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Dramma Thyssenkrupp: nella ricorrenza della tragedia il monito di Luciana Bellini

Sette anni fa, la notte fra il 5 e il 6 dicembre, sette operai al lavoro nell’acciaieria Thyssenkrupp di Torino persero la vita travolti da un inferno di fuoco. Nella ricorrenza di quell’orrenda tragedia, riportiamo uno stralcio dal libro di Luciana Bellini “Parole senza capo né coda” (Effigi Editore) dove la scrittrice maremmana si scaglia contro certa politica e lancia un monito per una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro: 

LA POLITICA HA AMMAZZATO IL LAVORO

(non fiori ma opere di bene).

“Altro che disuguaglianze sociali! Sembra che l’anni siano passati invano. Ai tempi del mi’ sòcero, i mezzadri come lui cominciarono a sperà in un Sindacato che sarebbe venuto. Ora, chi li protegge i lavoratori? Gli immigrati che a Rosarno raccolgano l’aranci per du’ centesimi bacati, che lavorano nel bagnato e vivano sott’a ’n tetto di bandone, quale tessera sindacale hanno in tasca? Operai avventizi, senza patria e senza tutela che da cima a fondo all’Italia lavorano come schiavi, so’ iscritti dove: a la CGIL a la CISL a la UIL? Chi in un call center, chi nella Ricerca, so’ tutti precari pagati du’ lire! Perfino la catena de le Cooperative: quelle che s’era sicuri pensassero al lavoratore e no’ al Profitto… che delusione.

Una volta il lavoro era strutturato in un certo modo, ma ora ch’è cambiato tutto, anche i sindacati bisogna s’aggiornino: n’è che possano stà sempre lì a concertà (sennò gli si paga ’l biglietto e si mandano ai concerti di Pupo e del principe Filiberto!).

So’ anni anni e anni che in ogni settore, l’operaio viene trattato sempre più al Nero e sempre più da ‘Negro’ e nessuno mòve un dito. Qui da le nostre parti squadre di extracomunitari colgano l’uva a 5-6 euro l’ora (in confronto a tanti altri, so’ pagati profumatamente!), e a me mi viene di pensà: “Saranno ‘puliti’ quei soldi o, saranno lordi?” M’immagino che dovranno pagà un tòt a chi l’accompagna sul posto di lavoro, e l’affitto per un posto letto quanto gli costerà? E quando piove che la giornata non la fanno, che fanno: si murano la bocca?

E io che so’ fatta come so’ fatta, come anni fa successe per certi Stilisti che si servivano d’una manodopera a basso costo, anche ne le etichette del vino obbligherei i produttori a questa dicitura: “Vino Eticamente prodotto”. Non è da oggi che si pratica il Caporalato, e non si tratta di Rosarno  Nardò o Gioia Tauro: questa forma di schiavitù va dal nord Italia alla Sicilia e non riguarda gli immigrati e basta. Chi di noi consumatori, quando stappa una bottiglia di vino o apre un barattolo di pomodori si domanda quanta fatica e sudore so’ costati? Anche il nostro Acciaio dovrebbe ésse Eticamente prodotto, e questo vale pell’Edilizia e per tanti altri campi.

Possibile che a la politica gli manchi l’Etica per pigliàsseli in carico questi problemi? Lo Stato è responsabile dei morti carbonizzati e di tutti quei cittadini che al posto dell’aria respirano polveri e fumi inquinanti. Ma se chi di dovere non obbliga i Padroni a rispettà le regole e i parametri dettati da la legge, è lui fuorilegge! I Nostri si dovrebbero rénde conto che il lavoro e la vita so’ facce di un’unica medaglia! E lo Stato lo dovrebbero inchiodà quel Padrone che invece di reinvestì gli utili nell’innovazione esporta il su’ capitale all’estero (i Riva e quelli de la Thyssenkrupp non verranno mai condannati, e nessun Tutore de la legge si permetterà di accusà la Politica insolvente). Se lo Stato fà finta di non vedé e lascia corre’, di quelle morti e di questo sttao di cose è il responsabile primo.

Famiglie in lutto e operai senza più lavoro, ché questo è il nostro modo di creà lavoro. Qui da noi resta l’inquinamento: l’acciaio lo produrranno all’estero (visto che siamo tutti una grande famiglia, che differenza fa?).

N’è per èsse polemica, a me ’sta domanda mi viene di fammela: Ma le Sigle Sindacali, in tutti quest’anni, stavano da la parte del Padrone invece che coll’operai?