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LA RAGAZZA VEDOVA

La guerra divide e allontana chi si ama, ma non vince sull’amore. Questa è una delle tante storie vere di una ragazza, giovane sposa, che perde il marito chiamato al fronte pochi mesi dopo le nozze, ma qualcosa la unisce a lui per sempre, un suggello d’amore che li tiene insieme, oltre la vita:

LA RAGAZZA VEDOVA

Quella  bella ragazza faceva pena a tutti in paese: giovane come l’acqua, era già vedova…

La guerra è guerra, e lei n’era né la prima né l’ultima.

Margherita e Corrado si sposarono dopo sei anni di fidanzamento, ma come marito e moglie, insieme ci stettero tre mesi e basta.

Margherita quel giorno era andata ’n Comune per via di certi fogli, e la notizia gliela dettero lì: la comunicazione diceva che ’l su’ marito era morto in un combattimento ad arma bianca.

E lei si sentì la testa pesa e poi vòta, le gambe leggere… Quando rinvenne, in due la presero a braccetto e l’accompagnarono a casa.

Quella ragazza allegra e spensierata, dopo ’n si riconosceva più; era come se all’improvviso gli fossero piovute addosso tutte le miserie de la guerra: le macerie, le schegge dei mortai, ’l sangue, ’l fango, le bestemmie, le preghiere e le grida di dolore e di rabbia dei soldati.

Dopo qualche tempo poi, ’n Comune arrivò un pacco: ’l cappellano militare aveva mandato i su’ documenti…

Lì tra quelle carte c’era anche la fotografia che Margherita gl’aveva spedito l’ultima volta che gl’aveva scritto: se l’era fatta fa’ quella fotografia, perché voleva che ’l su’ marito, oltre che ne le parole, glielo leggesse nel viso quanto gli voleva bene, quanto lo pensava, quanto l’aspettava…

E lei si guardava: ’l vestito bianco allargato nell’erba, le scarpe de la domenica, i capelli al vento… Lei era lì che rideva per lui.

Margherita toccava quelle cose e gli parevano morte anche loro, perfino quella medaglia lustra era nera, nera…

Ma quella cartolina illustrata no: quella, Margherita se la stringeva forte forte al petto; quelle rose rosse, Corrado l’aveva scelte per lei! Il bacio che ’l su’ marito gli mandò quel giorno, era datato 30-4-1916.

Quella cartolina già affrancata, Corrado gne l’aveva potuta spedì…

E lei tutte quelle cose le chiuse in un cassetto: sigillate dentro a ’na busta gialla.

Margherita aveva i capelli bianchi quando mi fece vedé quella cartolina illustrata: quelle rose erano fresche e profumavano sempre d’Amore.

Dall’ultimo libro di Luciana Bellini “Donne di Maremma”.